Inserto economico di 
 

Da grande voglio fare il banker

Le banche d’investimento sono la “Champions League” dei neolaureati in finanza. Rappresentano il culmine della carriera, una vetta scintillante e prestigiosa dalla quale si può avere una visione completamente diversa del mondo. Cos’è che rende le banche d’investimento così maledettamente attraenti? Esatto, proprio lui. Il vil denaro.

Un neolaureato in grado di farsi assumere da una delle big inizia la sua carriera come “analyst”, percependo uno stipendio fisso di circa 80.000 $, con un bonus del 25%, arrivando quindi a 100.000 $ totali. Tuttavia ecco svelatovi un segreto che potrebbe sconvolgere i più: nelle banche di investimento non esistono vacanze. Esatto, si lavora 52 settimane all’anno. Mediamente ogni settimana un analyst del primo anno spende all’incirca 100 ore del suo tempo in ufficio. Calcolando rapidamente la paga oraria in questo modo: 100.000/(52*100) si ottiene 19,23 $ all’ora. Deludente vero? Come insegna il mitico Gordon Gekko, il denaro non dorme mai. A quanto pare neanche chi lo insegue con forza. Inoltre l’ambiente di lavoro in una investment bank non è esattamente l’ufficio postale sotto casa dove le impegate passano le giornate a spettegolare sull’ultimo eliminato dal GF. La competizione è altissima, la precarietà del lavoro è elevata, basta un piccolo errore e sei fuori. Molto spesso l’errore può essere indotto da colleghi invidiosi o bramosi della tua poltrona. Le mansioni di cui si occupa un analista al primo anno non sono certamente edificanti come si può immaginare. Per lo più si tratta di redigere noiose presentazioni su casi aziendali o stilare report passando le notti ad analizzare migliaia di dati. Per farsi notare non basta sputare sangue davanti al pc. Ciò che spesso influenza la tua possibilità di essere promosso è il modo in cui gestisci i rapporti con colleghi e superiori. Fare il topo da biblioteca non è una buona idea, lo è sicuramente di più partecipare ad ogni serata organizzata dal personale dell’ufficio, presenziare a feste o aperitivi, pranzare e cenare con i dirigenti cercando di essere spiritosi e brillanti senza ostentarlo. In una banca d’investimento nessuno è indispensabile. Il tuo posto può essere facilmente rimpiazzato dopo un paio di telefonate. Dettagli come la quantità di cucchiaini di zucchero nel caffè del capo possono rivelarsi decisivi.

La verità è questa, le banche d’investimento sono la prova del fatto che Darwin aveva ragione: solo i più forti sopravvivono. Forte significa furbo, scaltro, camaleontico. Non c’entra il voto di laurea, il curriculum di 10 pagine o la professionalità. Non è un posto dove lavorare, nel senso più ampio del termine. In banche come Jp Morgan, Goldman Sachs e compagnia bella ci vai per fare soldi. L’80% del personale delle investment banks lavora al massimo 10-15 anni per poi raccogliere quanto seminato e vivere di rendita depositando i risparmi in conti offshore.

Il troppo storpia. Troppo denaro offusca la vista. Distorce il tuo modo di ragionare. Se il tuo lavoro diventa la tua vita non c’è più spazio per altro. Niente cene in famiglia, pomeriggi al parco, serate con gli amici. Non interessa a nessuno se è il tuo anniversario, il compleanno di tuo figlio o semplicemente se hai la febbre a 40 e non ti reggi in piedi. Il lavoro viene prima di tutto. I mercati finanziari non si fermano davanti a nulla e tu devi essere sempre pronto. La ricchezza ha un prezzo altissimo, si prende tutto il tuo tempo. Non a caso finanza e depressione non sono due termini isolati tra loro. Storie di pezzi grossi che trascorrono serate in compagnia di prostitute e cocaina non sono da associare esclusivamente al copione di qualche film mal riuscito. Gli eccessi che spingono queste persone a sperperare in malo modo le proprie buste paga sono un modo per compensare tutta la pressione e la frustrazione represse durante le interminabili ore di lavoro. Inoltre è necessario non dimenticare che l’immagine conta. I banker sono cicale, non formiche. I banker ostentano la loro posizione attraverso le macchine di lusso, gli abiti su misura firmati, le ville ai Caraibi. Vogliono apparire invincibili perché è ciò che serve per guadagnare autorità e rispetto. Concludendo c’è da chiedersi se veramente valga la pena di intraprendere un simile percorso. La risposta è ovviamente soggettiva, la certezza assoluta è invece soltanto una: il tempo trascorso non torna indietro. Nel bene e nel male.

Se qualcuno fosse scettico riguardo alcuni dettagli del post vi invito a visitare il sito www.mergersandinquisitions.com

Cristiano Ventricelli

Luca e
3/8/2012 08:41:56 am

E tu sai come entrarci? No perchè a me delle ferie non me e frega nulla... Se hai ganci fammelo sapere...

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Cristiano Ventricelli
3/8/2012 05:22:28 pm

Ahah fammi fare due telefonate e inizia a prenotarti l'aereo XD

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Luca e
3/8/2012 05:39:57 pm

Preso in parola.

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