Sara Tommasi "esperta" in finanza
Ciò di cui la signorina Tommasi ama discettare è il “signoraggio bancario”. Mi rifiuto categoricamente di scrivere nel mio blog le ciclopiche stronzate che ho sentito nei suoi interventi, se qualcuno avesse il gusto dell’orrido può comunque reperirle facilmente sul web. Non mi stupisco del fatto che i vari Scilipoti, Marra e compagnia bella abbiano utilizzato l’immagine avvenente e provocatoria della Tommasi per ottenere maggiore visibilità. Non mi stupisco che la nostra “esperta” non abbia tardato a mostrarsi nuda nelle principali città italiane, rivelando così la sua vera natura. Ciò che invece mi fa rabbrividire (probabilmente perché mi tocca più da vicino) è il fatto che questa escort di alto rango (era presente ai festini di Arcore, questo non è gossip, è cronaca) possa vantare un diploma di laurea in finanza con voto 105 alla Bocconi.
A ben vedere, però, niente di nuovo sotto il sole. A quanto pare la Tommasi non è l’unica bellezza del jet set ad aver concluso con successo gli studi nel prestigioso ateneo milanese. L’attrice Katy Louise Saunders, che molti di voi avranno sicuramente potuto ammirare al cinema o in qualche telefilm sulla Rai, è laureata in Economia Aziendale. Tra i 19 ed i 24 anni (solitamente il quinquennio in cui noi comuni mortali ci laureiamo), la Saunders ha girato ben 8 film e 2 serie tv, trovando il tempo di studiare tra un ciak e l’altro….Che dire? Una studentessa modello! E’ “bocconiana” anche la modella Nina Senicar, testimonial di Roberta e Miss Sixty, concorrente dell’Isola dei Famosi e conduttrice Mediaset, così come Pierre Casiraghi o Aimone di Savoia, solo per citarne alcuni (l’elenco sarebbe lunghissimo). Cosa sta succedendo? E’ verosimile che i corridoi e le aule della Bocconi siano diventati backstage di una sfilata di moda? Perché la stragrande maggioranza degli iscritti negli ultimi anni appartiene alla buona borghesia, rampollame vario o semplicemente a famiglie di affermati manager che vogliono i propri figli all’altezza del loro nome?
La Bocconi è davvero diventata una griffe come un’altra da vestire per essere trendy e vincenti? Se da un lato è sbagliato pensare che brillanti carriere professionali siano necessariamente sostenute da risultati accademici eccellenti (come dimostra l’ex AD di Unicredit, Alessandro Profumo, laureatosi alla Bocconi con 94 a 30 anni), è altresì impossibile notare come il prestigio e la serietà della business school di via Sarfatti, siano stati utilizzati come un’etichetta scintillante per abbagliare, e quindi celare ciò che realmente sono molti dei laureati della Bocconi. Con questo non voglio assolutamente generalizzare, lungi da me esprimere giudizi perentori, anche perché conosco personalmente ragazzi che frequentano la Bocconi senza essere figli di star, nobili o quant’altro. Tuttavia il fatto che si possano verificare dei trattamenti di favore verso alcuni studenti con un particolare background, può essere quantomeno un’ipotesi. Una cosa è certa: laureati come Sara Tommasi fanno drasticamente calare la credibilità dell’università di Milano in Italia e all’estero. Speriamo che Monti, terminato il mandato di governo, possa tornare a mettere un po’ di ordine, anche se è più facile pensare che egli sia connivente.
Cristiano Ventricelli